TERRORE IN PAKISTAN

 

La notizia vista dalla stampa irlandese, australiana e maltese.

 

 di Maria Concetta Giaimo

  

“Rawalpindi, Pakistan: Un attacco suicida ha ucciso oggi almeno sette persone a poco più di un km di distanza dal quartier generale del Presidente Musharraf”, scrive “Irish Times” del 30 ottobre 2007. “L’uomo è esploso lui stesso vicino al posto di blocco delle polizia a un km di distanza da dove il presidente Musharraf si stava incontrando con i capi di governo per discutere della recente ondata di attacchi, incluso la sconvolgente somma per uccidere l’ex premier Benazir Bhutto”, riporta “Australian”del 31 ottobre.

“ Se non poniamo fine a questo diluvio, se non impediamo questi atti di estremismo e terrorismo, questo potrebbe essere un serio problema per il Pakistan” ha dichiarato Musharraf in un discorso come riportato da “ The Times of Malta” del 31 ottobre.  Come si legge su “The Australian”, il ministro degli Interni Javed Cheema ha raccontato che nell’attacco sono rimaste ferite 14 persone e che il suicida aveva un’età compresa tra 19 e 23 anni. “The Times of Malta” aggiunge alle parole del Ministro che il giovane aveva capelli lunghi e carnagione chiara. Un testimone che vuole restare nell’anonimato dichiara a “The Times of Malta”:” Io ero a casa quando ho sentito l’esplosione. Sono uscito fuori ed ho visto parti di corpo tutt’attorno. Non volevo guardare e sono rientrato in casa. È stato terribile”.

“L’ultimo incidente era avvenuto due settimane prima dell’attacco suicida nel sud della città di Karachi uccidendo 139 persone durante una manifestazione di bentornata a casa a Ms Bhutto dopo otto anni di esilio. E nello stesso tempo il premier racconta che lei vorrebbe fare qualcosa  per la sicurezza e si rivolge a un pubblico incontro a Rawalpindi il 9 novembre , ma fa appello al governo di migliorare la sicurezza” scrive “The Australian”.  Ancora su “ The Australian “ si legge che il generale Musharraf aveva incontrato i governatori delle province e il capo dei ministri per discutere della deteriorante sicurezza per la situazione delle armi nucleari in Pakistan in vista delle prossime elezioni a gennaio.

 “The Guardian” del 7 novembre, scrive che la decisione del partito pakistano ha cercato di colmare le tensioni poiché sono state fatte dai maggiori politici ottimistiche dichiarazioni sulle elezioni programmate per gennaio. Tariq Azim, dichiara che una decisione dovrebbe essere presa il 15 novembre, quando la corrente parlamentare terminerà e la presidenza del generale Musharraf finirà. “Se ci sarà qualche ritardo sarà mantenuto entro un tempo limite e la deviazione dal programma sarà il poco possibile”, dice Mr Azim. Le loro parole conciliatrici seguite agli screzi tra i seguaci del Partito Popolare Pakistano (PPP) di Benazir Bhutto e la polizia –a poco più di cinque giorni dallo stato di emergenza che i politici attivisti avevano imposto nelle strade. Le decisioni sulle elezioni di gennaio rinnovano le critiche internazionali sullo stato di emergenza del Generale Musharraf. In un dibattito comune, il segretario degli esteri,  David Miliband, ha ribadito l’insistenza del Regno Unito di svolgere le elezioni come da programma. Ma negli USA, il segretario di stato, John Negronte, considera il Generale Musharraf un alleato “ nella guerra al terrorismo”. Oggi ha dichiarato in Congresso  che il  Generale Musharraf è un indispensabile alleato e che “ una partnership con il Pakistan è l’unica opzione”.

Benazhir Bhutto ha richiamato il suo partito a partecipare “ a tutti i costi”. “ Chiedo ai miei fratelli e alle mie sorelle di arricchire Rawalpindi a tutti i costi” ha detto la Bhutto.

Inoltre rivela che poco più di 400 membri del suo partito sono stati arrestati perché hanno iniziato lo stato di emergenza. Tra l’altro, oggi, il maggiore di Rawalpindi, ha avvisato che ci saranno degli altri attacchi suicida contro di lei, aggiungendo che la polizia dovrebbe cercare di prevenirne qualcuno anziché aspettare di venirlo a sapere. Uno scontro con i sostenitori di Bhutto  o altri attacchi suicida che la mirano potrebbero intensificare la crisi politica.

E sempre come riportato su “ The Guardian” le elezioni dovrebbero introdurre la democrazia in un paese nucleare distrutto dall’incertezza politica e dal rischio di (attacchi) della milizia islamica che hanno allarmato l’ovest del paese.

Ms Bhutto ha dichiarato che le misure autoritarie di Musharraf le hanno fatto perdere la fiducia in lui e chiede di smetterla. Tuttavia, lei propone che potrebbe riacquistarla se ponesse fine allo stato di emergenza.

Il “Daily Telegraph” del 7 novembre riporta le parole che la Bhutto ha detto in un’intervista su Channel 4 News: “ Lui non lo farà, quindi credo che la comunità internazionale dovrebbe scegliere tra il popolo pakistano e lui”.

Ms Bhutto che era sull’orlo di concludere il potere- diviso in corso prima che Musharraf dichiarasse  lo stato di emergenza ha detto: “ C’è un gruppo di centro all’interno dell’ammistrazione al potere che ha interesse a mantenere la giuda ( dittatura). Ingiustamente il Generale Musharraf ha spinto il Pakistan verso un grande pericolo”.